Lex calciatore Barton ottiene una condanna sospesa per pubblicazioni offensive
Lex giocatore della Premier League Joey Barton ha evitato il carcere lunedì grazie a una sentenza sospesa per messaggi altamente offensivi sui social media riguardanti il conduttore britannico Jeremy Vine e le esperte televisive Lucy Ward ed Eni Aluko.
Il mese scorso una giuria ha stabilito che Barton aveva superato il confine tra libertà di espressione e reato con sei messaggi su X, prima nota come Twitter.
Al tribunale della Corona di Liverpool lunedì il giudice Andrew Menary ha condannato Barton a sei mesi di custodia sospesa per 18 mesi.
A seguito di una partita trasmessa in tv della FA Cup a gennaio 2024 tra Crystal Palace ed Everton ha paragonato la coppia femminile Ward e Aluko ai famigerati serial killer britannici Fred e Rose West nel mondo del commento calcistico e ha sovrapposto i loro volti a una foto di due dei più noti assassini seriali del Regno Unito.
Inoltre ha scritto su Twitter che Aluko ex internazionale inglese femminile rientrava nella categoria di Joseph Stalin o Pol Pot in quanto aveva torturato le orecchie di centinaia di migliaia se non milioni di tifosi del calcio.
La giuria lo ha assolto dal confronto con i dittatori Stalin e Pol Pot nonché dallanalogia con i West ma ha ritenuto limmagine sovrapposta gravemente offensiva.
Barton è stato anche condannato per un post su Aluko che essendo di origine nera suggeriva che il suo ruolo fosse solo una scelta per la diversità.
Il quarantatreenne con 2.6 milioni di follower su X ha usato un termine offensivo per insinuare che Vine avesse interessi sessuali verso i bambini dopo che il presentatore di tv e radio aveva inviato un messaggio chiedendo se Barton avesse una lesione cerebrale.
Barton è stato condannato per un post che suggeriva che Vine conoscesse Jeffrey Epstein in riferimento al defunto delinquente sessuale statunitense.
Ma è stato assolto da altre sei accuse di aver inviato comunicazioni elettroniche gravemente offensive con lintento di causare distress o ansia tra gennaio e marzo 2024.
Dando testimonianza Barton ha affermato di considerarsi vittima di una persecuzione politica e ha negato che il suo scopo fosse ottenere clic e promuoversi.